martedì 22 settembre 2009

And I say "welcome to the show"

And I say welcome to the show

Uao un intervento in così poco tempo non è da me, lo ammetto. E tutto grazie a giò, per questo sei uffiacialmente invitata a casa mia a mangiare il tanto sospirato polpettone^^. By the way, ecco a voi il notizione, il tanto fatidico ritorno dei KISS, il gruppo glam rock per antonomasia. A dire il vero, chi non aveva nostalgia di loro? Suvvia l'energia di Detroit rock city e di Psycho circus sono famose a tutte, per non parlare di altre perle della band.
Non appena saputa la notizia, mi fiondo su youtube ad ascoltare l'ultima hit, Modern Days Delilah... Gasatissima inizio ad ascoltarla: 20,40, 50 secondi... e da lì la rivelazione: che palle è sempre la solita solfa!!!! Non sono cambiati di una virgola, sempre il solito ritmo, sempre lo stesso pezzo. Da lì la grande delusione e l'inizio del digiuno. Vabbè la storia del digiuno è una emerita cagata, lo ammettoma la delusione è tra le più grandi.
Solo alcune band riescono a far riemergere la gloria passata, poche balle.


"La gente vuole ascoltare brani come ‘Detroit rock city’ e ‘Rock and roll all nigth’,ori canzoni per ricordare quando le ha scoperte, cosa faceva, con chi andava a letto. Una canzone nuova non può competere con quelle che hanno una storia“


disse un giorno il rocker dalla lingua più lunga al mondo



(avrei voluto aggiungere qualche immagine ad effetto ma non ho voglia di fare l'add, sorry ma sono molto svogliata e vecchia per certe cose)

domenica 20 settembre 2009

Il Ludovico Van e il figlio di Nicola

Spero almeno che dal titolo qualche buon intenditore abbia percepito i protagonisti del mio prossimo intervento. Il secondo magari no ma il primo assolutamente. Ebbene i due fortunati prescelti sono il buon vecchio Ludwig Van Beethoven e Lev Nikolaevič Tolstoj. Qualcun'altro ancora più esperto avrà capito cosa accomuna i due giuovincelli in questione: La Sonata a Kreutzer, opera di Ludwig e titolo di un'opera dello scrittore russo.

Parto dal presupposto che non si può leggere l'opera senza aver ascoltato prima la sonata; è come mangiare un frankfurt senza ketchup per intenderci. "La sonata a Kreutzer" ripercorre brevemente alcuni punti critici della vita dell'uomo: amore, fiducia, insomma le solite cose. Ma adoro la piega che prende il libro, quel salto di qualità degli scrittori russi che non rendono mai banali temi così comuni. Un esempio? vi ripropongo un dialogo tratto dal libro il cui tema è la dubbia durata dell'amore (abbiate la cortesia di leggerlo già che ho dovuto ricopiarlo tutto):

"No, questo è impossibile," replicò l'altro," così com'è impossibile che in carro di piselli due piselli preventivamente contrassegnati rimangano sempre l'uno accanto all'altro. E per giunta non è solo una questione d'inverosomiglianza, ma c'è di mezzo anche la sazietà. Dire che si possa amare per tutta la vita un solo uomo o una sola donna è la stessa cosa che dire che una candela possa ardere per tutta una vita," concluse, mettendosi ad aspirare avidamente il fumo della sigaretta.
"Ma lei parla sempre e soltanto dell'amore sensuale. Possibile che lei non ammetta l'esistenza di un amore fondato sulla comunanza d'ideali o sull'affinità spirituale?" chiese la signora.


Non starò a svelarvi la trama ma posso semplicemente consigliarvi la lettura, forse per il perfetto connubbio tra la Sonata e Il libro, forse perchè la visione di Tolstoj sull'amore nell'ultimo periodo della sua vita coincide con la mia, forse perchè è un genere di romanzo che adoro. Poi fate vobis.