domenica 20 settembre 2009

Il Ludovico Van e il figlio di Nicola

Spero almeno che dal titolo qualche buon intenditore abbia percepito i protagonisti del mio prossimo intervento. Il secondo magari no ma il primo assolutamente. Ebbene i due fortunati prescelti sono il buon vecchio Ludwig Van Beethoven e Lev Nikolaevič Tolstoj. Qualcun'altro ancora più esperto avrà capito cosa accomuna i due giuovincelli in questione: La Sonata a Kreutzer, opera di Ludwig e titolo di un'opera dello scrittore russo.

Parto dal presupposto che non si può leggere l'opera senza aver ascoltato prima la sonata; è come mangiare un frankfurt senza ketchup per intenderci. "La sonata a Kreutzer" ripercorre brevemente alcuni punti critici della vita dell'uomo: amore, fiducia, insomma le solite cose. Ma adoro la piega che prende il libro, quel salto di qualità degli scrittori russi che non rendono mai banali temi così comuni. Un esempio? vi ripropongo un dialogo tratto dal libro il cui tema è la dubbia durata dell'amore (abbiate la cortesia di leggerlo già che ho dovuto ricopiarlo tutto):

"No, questo è impossibile," replicò l'altro," così com'è impossibile che in carro di piselli due piselli preventivamente contrassegnati rimangano sempre l'uno accanto all'altro. E per giunta non è solo una questione d'inverosomiglianza, ma c'è di mezzo anche la sazietà. Dire che si possa amare per tutta la vita un solo uomo o una sola donna è la stessa cosa che dire che una candela possa ardere per tutta una vita," concluse, mettendosi ad aspirare avidamente il fumo della sigaretta.
"Ma lei parla sempre e soltanto dell'amore sensuale. Possibile che lei non ammetta l'esistenza di un amore fondato sulla comunanza d'ideali o sull'affinità spirituale?" chiese la signora.


Non starò a svelarvi la trama ma posso semplicemente consigliarvi la lettura, forse per il perfetto connubbio tra la Sonata e Il libro, forse perchè la visione di Tolstoj sull'amore nell'ultimo periodo della sua vita coincide con la mia, forse perchè è un genere di romanzo che adoro. Poi fate vobis.




1 commento:

  1. Decisamente interessante la riflessione sull'amore.
    Esiste sicuramente un amore fondato sull'affinità spirituale e ideologica... ma siamo sicuri che anche questo tipo di amore possa mai essere eterno? E in ogni caso, in una relazione si potrà mai scindere l'amore metafisico da quello sensuale?? Penso di no. E forse nemmeno sarebbe giusto.
    Continuiamo a pensarci, ma soprattutto viviamolo (in tutte le sue forme)... prima che la pura contemplazione ce ne faccia perdere il gusto e le occasioni!

    Buon 2010!

    ps: un 10 per la citazione kubrickiana nel titolo ("Il [grande] Ludovico Van"... come in Arancia Meccanica!!)

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